SB. Pro Ticino Zurigo, Zurigo
SCURA, FONSECA E BONGIO CAMPIONI DI TERNA
Il primo titolo svizzero del 2025 è stato conquistato dalla terna sangallese del Boccia Club Feldmühle-Primavera di Sandro Scura, Salvatore Fonseca e Amos Bongio, tutti ex-Italgrenchen.
È una formazione molto ben assortita. I tre giocatori sono conosciuti da molto tempo per le loro qualità e hanno caratteristiche tali da essere sempre tra i protagonisti nella specialità terna. Scura e Fonseca il titolo l’avevano già vinto a Riva San Vitale nel 2022, allora insieme con Alessandro Corbo.
La finali si sono ritrovati i luganesi della Gerla-Agno Anna Giamboni, Laura Baratella e Fausto Piffaretti. Un’ulteriore conferma che Anna e Laura competono sovente a pari grado con gli avversari più tosti di genere maschile. Fausto Piffaretti lo avevamo incontrato tre giorni prima al Palapenz di Chiasso e ci aveva confidato, tra il serio e il faceto, che domenica avrebbe vinto il Campionato Svizzero prima di sottoporsi a un intervento chirurgico che lo costringerà ai box per qualche settimana. Detto e …quasi fatto!
Quasi, poiché in ritardo per 4 a 8 sono stati in grado di accorciare le distanze dopo una giocata di tre punti e in quella successiva hanno sprecato un’unica straordinaria occasione per sbancare il Letzigrund. Cinque bocce a disposizione, il punto loro alle tavole di fondo, il pezzo più vicino dell’avversario di poco meno di un metro. I pur bravi giocatori ticinesi hanno buttato l’opportunità e hanno raccolto un solo punto. Gli avversari devono aver ringraziato in cuor loro e nelle successive due giocate si sono involati verso la prestigiosa affermazione.
Ottime le gare delle due terne che hanno conquistato la medaglia di bronzo: quella della SB Riva San Vitale di Jacopo Faul, Domenico Mantegazzi e Davide Valsangiacomo e quella della Pro Ticino di Zurigo di Alessandro Corbo, Thierry Roldan e Sandro Santopadre che non hanno approfittato delle corsie amiche del Letzigrund.
Battuti nelle prime fasi della gara gli ex-detentori Vasco Berri, Alessandro Eichenberger e Aramis Gianinazzi.
