

ARAMIS GIANINAZZI 30 GIORNI DOPO
Sono passati trenta giorni da quando Aramis Gianinazzi ha vinto a Terni il titolo europeo individuale. Per il giovanotto non ancora ventottenne – è nato il 15 settembre del 1996 – si tratta del terzo successo internazionale dopo i Campionati d’Europa Under 18 di Zurigo nel 2014 e i Campionati del Mondo Under 21 di Roma nel 2015 quando di anni ne aveva soltanto diciotto.
Piuttosto schivo alle interviste, sul Frecciarossa che riportava da Roma verso Milano la nazionale svizzera, Aramis ci ha comunque promesso che, passata qualche settimana, sarebbe tornato a parlare del suo trionfo.
“Allora, Aramis? Un mese dopo Terni?” gli chiediamo.
“Non è cambiata più di tanto la mia vita” risponde modestamente. “Vivo comunque ancora dentro di me la gioia della vittoria. Ora la motivazione è calata un pochino anche perché mi sono ributtato nel lavoro (è tecnico di cantiere, ndr) che mi impegna molto”.
“I momenti più belli della settimana dei Campionati?”
“Ne ricordo tre in particolare” afferma senza pensarci troppo. “Il primo: l’ottimo ambiente che si è creato sin dall’inizio intorno alla nostra delegazione con giocatori, tecnici, dirigenti, i familiari, i tifosi e altri ancora. È stato davvero bello e mi ha aiutato a esprimermi al meglio. Il secondo: il successo contro Mattia Visconti, il giocatore italiano avversario di maggiore spessore. Dopo quella partita ho percepito che sarei potuto arrivare fino in fondo abbastanza agevolmente. Il terzo momento: la premiazione con la consegna della medaglia d’oro avvolto com’ero nella bandiera svizzera mentre risuonavano le note dell’inno nazionale. Una grande emozione. E, se posso aggiungerne ancora uno, la festa tutta rossocrociata che mi hanno organizzato appena fuori il bocciodromo”.
“I momenti …meno belli?”
“Il volo che ho sbagliato sul risultato di 4 a 2 nella coppia mista contro l’Italia. Avrebbe potuto dare una svolta all’incontro. E poi l’episodio della sostituzione delle bocce all’inizio di quella partita che mi ha innervosito un pochino. La Svizzera non ne aveva di diverse e gli azzurri non hanno voluto cambiare le loro. Ma niente di più!”
“Qual era l’obiettivo personale prima dei Campionati?”
“Ho intrapreso questo percorso con la determinazione di poter svolgere un ruolo importante benché gli impegni di lavoro non mi avevano dato la possibilità di prepararmi al meglio. Volevo assolutamente onorare la maglia che indossavo. È andata bene!”.
“L’impressione è che ti sei trovato subito bene sulle corsie del bocciodromo della Ternanese…”
“Sì, ho trovato quattro corsie bellissime con le quali, per così dire, ci siamo dati subito del tu. Appena le ho provate mi sono sentito perfettamente a mio agio. Ho impostato il Campionato soprattutto sull’accosto ed è stata la scelta vincente. I colpiti sarebbero poi venuti da soli”.
“I rapporti con i giocatori delle altre nazioni? Ti abbiamo visto spesso appostato in angoli discreti studiare gli avversari…”
“È vero. Ho guardato con molta attenzione alcuni incontri, quelli che ritenevo più interessanti. I rapporti con gli altri giocatori? All’inizio ognuno stava sulle sue … Ma la sera della cena di gala abbiamo fraternizzato festosamente tutti insieme, giovani e meno giovani, creando un ambiente fantastico”.
“Con la partecipazione di Aramis Gianinazzi e di Ryan Delea ai Campionati d’Europa si può ritenere risolta la crisi tra i giocatori e la Federazione Svizzera che è durata tanto a lungo nel 2023?”
“Sì, la crisi si è risolta. D’altronde nessuna delle parti, in cuor suo, intendeva prolungarla. Si è arrivati dove si doveva.”
“I Campionati d’Europa e del Mondo sono strutturati con le partite a otto giocate. Qual è il tuo pensiero?”
“Le otto mani sono un aspetto non molto condiviso del sistema di gioco in auge da noi. Tuttavia occorrerà adattarsi proprio perché nei prossimi anni i Campionati saranno ancora impostati così. Con il criterio delle otto giocate è fondamentale partire bene. E poi sapersi difendere. La partita contro Mattia Visconti ne è stata una testimonianza importante. Mi sono portato sul 6 a 0 e poi l’ho impostata per difendere il risultato, riuscendoci. Si fosse conclusa ai dodici punti, la mia tattica sarebbe stata diversa.”
“Quali sono gli ulteriori obiettivi di Aramis in questo 2024?”
La risposta è immediata e molto esplicita. “Ho nel mirino il Campionato Svizzero individuale perché non l’ho mai vinto e perché quest’anno ho già vinto quello in coppia e in terna. Sarebbe un <triplete> fantastico. E poi in Turchia ci sono i Campionati del Mondo … sempre che io sia convocato (sorriso discreto, ndr).”
“Domanda finale: dove sarà tesserato il Campione europeo nel 2025?”
“Sarò certamente tesserato per una Società affiliata alla Federazione Svizzera…” ci risponde, sornione e arguto, il nostro brillante interlocutore lasciando planare le non poche speculazioni verbali.
Ancora all’Ideal di Coldrerio? O all’Aurora di Losone? O alla Torchio di Biasca? Farà coppia con Davide Bianchi con il quale ha vinto quest’anno il Campionato Svizzero in coppia?
Le ipotesi più chiacchierate non sono soltanto quelle riportate più sopra. Ma se ne saprà di più quanto prima.
Da parte nostra siamo stati molto contenti di aver potuto conversare a tutto campo con Aramis Gianinazzi che ringraziamo per la sua disponibilità.
Aramis è un atleta straordinario, un giovanotto simpatico e intelligente, con le idee chiare e dalla spiccata personalità. Insomma, è una bella persona. È un ragazzo ben piantato nella nostra realtà sportiva. Un esempio intorno al quale dovrebbero ispirarsi tutti i giovani che giocano a bocce e non solo.

