Incontro con i tecnici della nazionale italiana, Rodolfo Rosi ed Elisa Luccarini.


ECCO LA CORRAZZATA ITALIANA
Da sempre, in ogni impegno internazionale le formazioni italiane sono le grandi favorite. Dalla loro parte ci sono la storia del nostro sport, la lunga tradizione e l’enorme bacino di giocatori con ineguagliabili possibilità di pescare atleti di grande classe. Così sarà anche ai prossimi Campionati d’Europa di Chiasso. L’Italia si presenta con quattro (due uomini e due donne) temibili campioni. Agli avversari l’arduo compito di affrontarli e di rovesciare gli scontati pronostici. Tanto forti sono gli “azzurri” anche poiché guidati da due tecnici, Rodolfo Rosi ed Elisa Luccarini, le cui capacità sono riconosciute universalmente. La “Pagina delle bocce” ha avuto il privilegio di incontrarli in occasione di un allenamento a poche settimane dell’evento continentale.
Rodolfo Rosi, dopo essere stato appassionatissimo giocatore e dopo aver onorato un paio di convocazioni nella nazionale maggiore, ha cumulato una oramai lunga e intensa esperienza cominciata proprio in Svizzera, a Zurigo, nel 2013. Un’esperienza che è spaziata tra tutti i compiti tecnici del settore. Le considerazioni contenute nelle risposte alle nostre obbligate domande sono davvero interessanti.
Con quali obiettivi l’Italia affronta questi Campionati d’Europa?
Ovviamente l’Italia ha obiettivi importanti. L’affermazione è supportata dalla sua storia sportiva. Disponiamo di giocatori forti, motivati e preparati. Gaetano Miloro (è il campione italiano) e Giuliano Di Nicola stanno vivendo una stagione eccezionale. Stiamo lavorando per creare le condizioni migliori che ci permettano di affrontare l’impegno di Chiasso con molta fiducia.
Che tipo di preparazione ha previsto il “coach” Rodolfo Rosi?
Le partite giocate con le 8 tornate sono delicatissime e non assicurano nulla. Il più forte non vince sempre. È vero che ciò può capitare anche con i criteri più tradizionali dei 12 punti. Ma le otto giocate non concedono molti margini di recupero. E l’esperienza recente lo conferma al di là di ogni dubbio. Abbiamo perciò insistito su questo aspetto insidioso del Campionato.
Con che spirito si affronta un’esperienza simile in Svizzera?
Uno spirito molto positivo. Ho avuto il piacere di debuttare nel ruolo di “coach” proprio a Zurigo nel 2013 con il Campionato Europeo Under 18. Allora l’Italia vinse il titolo a squadre e si classificò seconda nel torneo individuale. Inoltre il Palapenz è una struttura bellissima e ideale per una manifestazione così importante.
E chi sono gli avversari più temibili?
È molto scontato se affermo che la Svizzera, che potrà beneficiare anche di una perfetta conoscenza delle corsie, sarà una squadra favorita. È forte, è ottimamente preparata e tecnicamente la troveremo certamente al top. E poi San Marino che in questi ultimi anni ha dimostrato a suon di medaglie tutto il suo valore. Tutte le squadre esigono comunque il massimo rispetto e nessuna deve essere sottovalutata. E non è un’affermazione scontata. Se mi è concesso, aggiungo poi di avere un conto in rosso con Aramis Gianinazzi, il giocatore di punta della nazionale svizzera. Aramis è un vero campione. Ha sempre un ottimo comportamento e la mia stima nei suoi confronti è davvero totale. Nella mia carriera di tecnico l’ho incontrato tre volte e per tre volte mi ha dato tre dispiaceri. La prima volta a Zurigo nel 2013, come detto più sopra, poiché vinse la medaglia d’oro della categoria Under 18. Poi a Roma nel 2015, categoria Under 21, quando conquistò il titolo mondiale superando in finale il nostro Luca Capeti. Infine lo scorso anno a Terni: batté prima Mattia Visconti e si aggiudicò poi la medaglia d’oro degli Europei individuale. È davvero un atleta formidabile!
Elisa Luccarini è stata una giocatrice straordinaria. È stata, … suo malgrado, poiché la Federazione Italiana impone agli allenatori delle squadre nazionali di sospendere l’attività agonistica. Quel che è certo, considerando la sua granitica passione per questo sport, è che un giorno la rivedremo ancora sulle corsie di gioco con quello stile possente e con quella fame che le ha permesso di vincere 3 Campionati del Mondo della disciplina individuale e altri 3 a squadre. Poi un Campionato d’Europa e addirittura 6 a squadre. Oltre che i Word Games a Taiwan. E tra i 257 (!) tornei vinti in carriera ci sono ben 6 titoli italiani. È stato molto piacevole incontrarla, lei che di professione è dirigente logistica, e parlare di bocce e dei prossimi Campionati di Chiasso.
Le abbiamo chiesto innanzitutto quali sono gli obiettivi ai quali mira ovviamente insieme con le sue ragazze…
In buona sostanza l’obiettivo è uno solo: le giocatrici insieme con il loro tecnico devono prepararsi per poter dare il meglio di loro stesse in tutti i giorni del Campionato. Se riusciremo a centrare questa essenziale aspirazione il successo non mancherà. Insomma, se capita… si vince!
Qual è la preparazione messa in atto dalla squadra?
Dopo una metà della stagione con un’infinità di tornei, in queste settimane stiamo lavorando per creare un gruppo molto coeso che regga, oltre che sugli aspetti tecnici, anche sull’empatia. Raggiungere un alto livello di immedesimazione è garanzia di base per esprimere il meglio. Il programma del Campionato prevede le partite con le otto giocate e con il regolamento tecnico internazionale. Durante la stagione corrente le giocatrici non hanno mai avuto occasioni per poter provare né il numero ridotto delle giocate né il regolamento che differisce parecchio da quello italiano. Abbiamo perciò dovuto insistere molto come, d’altronde immagino, le altre squadre. Considerazioni analoghe valgono anche per il tiro di precisione.
Cosa significa per una donna dalla forte personalità venire in Svizzera per un evento sportivo?
Confesso sinceramente che quando ho rimesso il piede in questa bellissima struttura, il Palapenz, mi sono davvero emozionata. Proprio qui, infatti, ho debuttato in nazionale quando avevo diciannove anni. Allora il “coach” era il compianto Antonio Riva. Perciò ho un ricordo che resterà indelebile nel mio animo.
Chi sono, secondo Elisa Luccarini, le avversarie più temibili?
Anche qui una breve premessa. Se le mie ragazze giocheranno come sono capaci e soprattutto se, giocando, sapranno divertirsi, credo di poter affermare di non temere nessuno. Ma loro sanno che sulle corsie del Palapenz dovranno rispettare assolutamente tutte le avversarie che incontreranno e avere la necessaria grande umiltà. Sono le due condizioni che, se adempiute, aprono le porte dei successi. Rispondo alla domanda. La Svizzera è sempre stata una nazione molto forte e avrà anche il vantaggio di conoscere bene le corsie. San Marino ha una squadra molto preparata. So che la Croazia porterà un’atleta di 20 anni bravissima e che pure la Francia avrà una giocatrice particolarmente talentuosa.
Nell’incontro con i due tecnici italiani, “La pagina delle bocce” ha vissuto un momento di vero piacere ricco di spunti di notevole interesse. D’altro canto, i giocatori della nazionale “azzurra” sono certamente consapevoli che dietro a ogni loro successo c’è il prezioso lavoro di coloro che li hanno preparati e poi accompagnati nelle più importanti imprese sportive.

